INNI MILITARI E PATRIOTTICI

 

ADDIO DEL BERSAGLIERE

 

Addio, mia bella, addio,

lo dissi nel partire, al mio tesor;

ti lascio il cuore mio

m'aspetta il Re sul campo dell'onore …

 

Essa piangeva e sospirava,

mentre la bocca io le baciava :

sul petto avevo il nastro tricolore

e dentro il core il sogno dell'amore !…

 

Addio, mia bella, addio,

cantava nel partir la gioventù,

e nel partir pensavo, se ritorno più !

 

Ora son qui, sulla frontiera,

ed il mio core aspetta e spera …

e guardo sospirando, cielo e mare

ma non so quando potrò ritornare.

 

Addio, mia bella, addio,

le sussurrai, stringendola al mio cuor:

non piangere, amore mio,

chi muore per la Patria, no, non muor.

 

"Va pure, disse, ti salvi Iddio

ma se non torni al fianco mio,

anch'io morrò, lo giuro sul mio onore:

io morirò per te, mio dolce amore !"


ADDIO DEL VOLONTARIO

 

Addio, mia bella, addio!

L'armata se ne va;

se non partissi anch'io

sarebbe una viltà.

 

Non pianger, mio tesoro,

forse ritornerò;

ma se in battaglia io morrò,

in ciel ti aspetterò.

 

La spada, le pistola,

lo schioppo l'ho con me,

coll'apparir del sole

io partirò da te.

 

Il sacco preparato

Sull'omero mi sta;

son uomo e son soldato:

Viva la libertà!

 

Non è fraterna guerra

La guerra ch'io farò:

dall'italiana terra

lo straniero caccerò.

 

L'antica tirannia

Grava l'Italia ancor,

io vado in Lombardia

incontro all'oppressor.

 

Saran tremende l'ire,

grande il morir sarà!

Si muoia, è un bel morire,

morir per libertà!

 

Tra quanti moriranno

Forse anco io morrò;

non ti pigliar affanno,

da vile non cadrò.

 

Se più del tuo diletto

Tu non udrai parlar.

Perito di moschetto,

per lui non sospirar.

 

No; tu non resti sola,

ti resta un figlio ancor:

nel figlio ti consola,

nel figlio dell'amor.

 

Suonò la tromba, addio,

l'armata se ne va:

un bacio al figlio mio;

Viva la libertà.


 

AL COMANDO DEI NOSTRI UFFICIALI

 

Al comando dei nostri ufficiali

caricheremo cartucce a mitraglia,

ma se per caso il colpo si sbaglia

a baionetta l'assalto farem.

Tu nemico che sei tanto forte

fatti avanti se hai del coraggio

e se qualcuno ti lascia il passaggio

noi altri Alpini fermar ti saprem.

O care mamme che tanto tremate

non disperate pei vostri figlioli

che qui sull'Alpe non siamo noi soli,

c'è tutta Italia che a fianco ci sta!

 


 

ALLA MATINA SI GHE' 'l CAFE'

Pasta fagioli e ceci:

come farò se non ce n'ho?

Dopo la guerra, dopo la guerra

Come farò, io non lo so!

Dopo la guerra ti pagherò.

 

Alla matina si ghè 'l cafè

ma senza zucchero perché non c'è.

 

A mangiar poc

se resta stracc

se diventa fiacc

se peu più andar

bon parèi!

 

A mezzogiorno la pasta c'è

L'è tutta colla da cartolè.

 

A mangiar poc

se resta stracc

se diventa fiacc

se peu più andar

bon parèi!

 

E alla sera il brodo c'è

L'è acqua calda da lavà i pè!

 

A mangiar poc

se resta stracc

se diventa fiacc

se peu più andar

bon parèi!

 


 

CANTO DEI VOLONTARI

Testo di N. Vitali, Musica di S. Allegra - Versione originale

Quando la bella mia m'ha salutato,

piangendo m'ha donato il Tricolore:

il bianco, ha detto, è il pianto che ho versato,

il rosso è tutto il fuoco del mi' amore.

E il verde è la speranza

Che un dì, ritornerai,

e allor mi sposerai,

se morta non sarò.

 

Ma non tornar

Se per la Patria bella

Di libertà la stella

Lassù nel cielo non brillerà.

E se avverrà

Che in mezzo alla battaglia

Ti uccida la mitraglia

Un bacio mio ti raggiungerà!

 

La mia bandiera porterai sul petto

Allor che attaccherete l'invasore

E la difenderai con tuo moschetto

E la difenderai col tuo valore.

Un bacio, un giuramento,

e va in combattimento

e quando tornearai,

la vita ti darò.


 

CANTO DEI VOLONTARI

Testo di N. Vitali, Musica di S. Allegra - Versione di attualità

 

Quando la bella mia m'ha salutato,

coi tre colori della mia bandiera

un grande fazzoletto ha ricamato

da metter sulla mia camicia nera.

Speranza. Fede, amore,

mi stanno sopra al petto

accanto al mio moschetto

che strada mi farà.

 

Bel morettin

Se il Tricolor ti piace

La libertà e la pace

Italia bella ti donerà:

bel morettin

solleva la tua mano,

saluta da romano,

noi ti portiamo la civiltà.

 

Quando la bella mia m'ha salutato,

ha colto tante rose nel giardino,

m'ha fatto un grande fascio profumato

perché le porti in dono all'abbissino.

Le rose io te le porto,

son belle ed ottobrine,

ma se vorrai le spine,

le spine io ti darò.

 

Bel morettin

Se il Tricolor ti piace

La libertà e la pace

Italia bella ti donerà:

bel morettin

solleva la tua mano,

saluta da romano,

noi ti portiamo la civiltà.


 

CANZONE DEL GRAPPA

 

Monte Grappa, tu sei la mia Patria,

sovra a te il nostro sole risplende,

a te mira chi spera ed attende,

i fratelli che a guardia vi stan.

Contro a te già s'infranse il nemico,

che all'Italia tendeva lo sguardo,

non si passa in cotal baluardo

affidato agli italici cor.

 

Monte Grappa, tu sei la mia Patria,

sei la stella che addita il cammino,

sei la gloria, il volere, il destino,

che l'Italia ci fa ritornar.

Le tue cime fur sempre vietate

Per il piè dell'odiato straniero,

dei tuoi fianchi egli ignora il sentiero

che pugnando più volte tentò.

Qual la candida neve che l' inverno

ti ricopre di splendido ammanto,

tu sei puro ed invitto col vanto

che il nemico non lasci passar.

Monte Grappa, tu sei la mia Patria,

sei la stella che addita il cammino,

sei la gloria, il volere, il destino,

che l'Italia ci fa ritornar.

 

O montagna, per noi tu sei sacra:

giù di lì scenderanno le schiere,

che irrompenti a spiegate Bandiere

l'invasore dovranno scacciar.

 

E i giorni del nostro servaggio

Che scontammo mordendo nel freno,

in un forte avvenire sereno

noi ben presto vedremo mutar.

 

Monte Grappa, tu sei la mia Patria,

sei la stella che addita il cammino,

sei la gloria, il volere, il destino,

che l'Italia ci fa ritornar.


 

DOVE SEI STATO?

 

La Celestina

in cameretta,

la Celestina

in cameretta

che ricama rose e fior.

 

Vieni da basso

o Celestina;

vieni da basso

o Celestina,

ch'è rivà

il tuo primo amor …

 

Sì, l'è rivato

ieri sera,

si l'è rivato

ieri sera,

con la corsa

del vapor …

 

Se l'è rivato

lassè ch'el riva.

Se l'è rivato

lassè ch'el riva

mi son pronta

a far l'amor …

 

Dove sei stato,

mio bell'alpino;

dove sei stato

o bell'alpino,

che ti ha

cambià color?

 

L'è stata l'aria

dell'Ortigara

L'è stata l'aria

de l'Ortigara

che mi ha

cambià color.

 

Sul Monte Nero,

c'è una tormenta

sul Monte Nero

c'è una tormenta

che mi ha

cambià color.

 

Là sul Pasubio

c'è un barilotto,

là sul Pasubio

c'è un barilotto

che mi ha

cambià color.

 

Sul Monte Grappa

c'è una bombarda,

sul Monte Grappa

c'è una bombarda

che mi ha

cambià color.

 

E' stato il fumo

della mitraglia,

è stato il fumo

della mitraglia

che mi ha

cambià color.

 

Ma i tuoi colori

Ritorneranno,

i tuoi colori

ritorneranno

questa sera

a far l'amor!

 

Far l'amore,

ci vuol vent'anni;

a far l'amore

ci vuol vent'anni

e una bambina

e del buon vin.

 

Una bambina

appassionata,

una bambina

appassionata

e occhi azzurri

e cavei d'or.

 

Si fa l'amore

sSenza malizia,

si fa l'amore

con una mano in man

e gli occhi

volti al ciel.

 

Lassù nel cielo

Ci stan le stelle

Si contano tra loro

Le storielle

Nelle notti oscure.

 

Si contan tante

Storie d'amore,

ripetono quello

che leggono

in fondo

ad ogni cuor.

 

In fondo al cuore

Ci son segreti;

solo una mamma

ed una stella

li san leggere

e capir.

 

O Teresina,

sei la mia bella,

guarda nel mio cor,

ci troverai

un fiorellin

di amor.

 

Un fiorellino

Fatto di sogni,

un fiorellino

fatto di sogni

e di speranze

e di dolor.

 

Fatto di sogni

Sognati in cielo,

di dolori patiti,

in terra

su pei monti

a far la guerra.

 

Ma i tuoi dolori

ti passeranno,

ma i tui dolori

ti passeranno

questa sera

a far l'amor.


 

ERA UNA NOTTE CHE PIOVEVA

 

Era una notte che pioveva

e che tirava un forte vento;

immaginatevi che grande tormento

per un Alpino che sta a vegliar!

 

A mezzanotte arriva il cambio

accompagnato dal capoposto:

"Oh sentinella torna al tuo posto

sotto la tenda a riposar!"

 

Quando fui stato ne la mia tenda

sentii un rumore giù per la valle,

sentivo l'acqua giù per le spalle,

sentivo i sassi a rotolar.


 

IL 29 LUGLIO

 

Il ventinove luglio

quando che matura il grano

è nata una bambina

con una rosa in mano.

 

No l'era paesana

e nemmeno cittadina,

è nata in un boschetto

vicino alla marina.

 

Vicino alla marina

là dov'è più bello stare,

si vede i bastimenti

a navigar sul mare.

 

Per navigar sul mare

ci voglion le barchette

a far l'amor di sera

ci vuol le ragazzette.

 

Le ragazzette belle

l'amor non lo san fare

noi altri bravi alpini

glie lo farem provare.

 

Glielo faremo fare

alle quattro di mattina

e li farem provare

la vera vita alpina.


 

IL CAPITANO DELLA COMPAGNIA

 

Il capitano della compagnia

a manda a dire ai suoi soldà

che è ferito non può venire

e i suoi soldati li vuole là.

 

I suoi soldati gli manda a dire

che c'è il ghiaccio da traversare,

ma colla corda o senza corda

i suoi soldati andranno là.

 

Cosa comanda signor Capitano?

I suoi soldati eccoli qua.

Cosa comanda signor Capitano?

I suoi soldati eccoli qua.

 

Io comando che la mia vita

in cinque pezzi la dovete far.

Io comando che la mia vita

in cinque pezzi la dovete far.

 

Il primo pezzo al Re d'Italia

che si ricordi dei suoi soldà.

Il primo pezzo al Re d'Italia

che si ricordi dei suoi soldà.

 

Il secondo pezzo alla mia mamma

che si ricordi del suo figlio alpin.

Il primo pezzo al Re d'Italia

che si ricordi dei suoi soldà.

 

Il terzo pezzo alla mia bella

che si ricordi del suo primo amor.

Il terzo pezzo alla mia bella

che si ricordi del suo primo amor.

 

Il quarto pezzo al battaglione

che si ricordi del suo Capitan.

Il terzo pezzo alla mia bella

che si ricordi del suo primo amor.

 

Il quinto pezzo alla montagna

che si le fiorisca di rose e fior.

Il quinto pezzo alla montagna

che si le fiorisca di rose e fior.


 

INNO A GARIBALDI

 

All'armi! All'armi!

Si scopron le tombe, si levano i morti:

I martiri nostri son tutti risorti!

Le spade nel pugno, gli allori alle chiome.

La fiamma ed il nome d'Italia nel cor!

Veniamo, veniamo! Su o giovani schiere,

su al vento per tutto le nostre bandiere,

su tutti col ferro, su tutti col fuoco,

su tutti col fuoco d'Italia nel cor!

Va fuori d'Italia, va fuori ch'è l'ora:

Va fuori d'Italia, va fuori o stranier.

 

La terra dei fiori, dei suoni e dei carmi,

ritorni qual era la terra dell'armi!

Di cento catene ci avvinser la mano

ma ancor di Legnano sa i ferri brandìr!

Bastone tedesco l'Italia non doma,

non crescon al gioco le stirpi di Roma:

più Italia non vuole stranieri e tiranni,

già troppo con gli anni che dura il servir!

Va fuori d'Italia, va fuori ch'è l'ora:

Va fuori d'Italia, va fuori o stranier.

 

Le case d'Italia son fatte per noi.

E' là sul Danubio la casa de' tuoi!

Tu i campi ci guasti, tu il pane c'involi,

i nostri figlioli per noi li vogliam!

Son l'Alpi e i due mari d'Italia i confini,

col carro di fuoco rompian gli Appennini:

distrutto ogni segno di vecchia frontiera,

la nostra bandiera per tutto innalziam.

Va fuori d'Italia, va fuori ch'è l'ora:

Va fuori d'Italia, va fuori o stranier.

 

Sian mute le lingue, sian pronte le braccia:

soltanto al nemico volgiamo la faccia;

e tosto oltre i monti si andrà lo straniero,

se tutta un pensiero l'Italia sarà.

Non basta il trionfo di barbare spoglie,

si chiudan ai ladri d'Italia le soglie.

Le genti d'Italia son tutte una sola,

son tutte una sola le cento città.

Va fuori d'Italia, va fuori ch'è l'ora:

Va fuori d'Italia, va fuori o stranier.

 

Se ancora dell'Alpi tentasser gli spaldi,

il grido d'allarmi darà "Garibaldi".

E s'arma allo squillo che vien da Caprera,

dei mille la schiera che l'Etna assaltò.

E dietro alla rossa vanguardia dei bravi

Si muovan d'Italia le tende e le navi:

già rotto sull'orma del fido guerriero

l'ardente destriero Vittoria spronò.

Va fuori d'Italia, va fuori ch'è l'ora:

Va fuori d'Italia, va fuori o stranier.

 

Per sempre è caduto degli empi l'orgoglio,

a dir - Viva Italia - va il Re in Campidoglio:

la Senna e il Tamigi saluta ed onora

l'antica signora che torna a regnar.

Contenta del regno fra l'isola e i monti

soltanto ai tiranni minaccia le fronti:

dovunque le genti perquota un tiranno

suoi figli usciranno per terre e per mar.

Va fuori d'Italia, va fuori ch'è l'ora:

Va fuori d'Italia, va fuori o stranier.


 

INNO A ROMA

Versi di Fausto Salvatori, musica di Giacomo Puccini

 

Roma divina, a te sul Campidoglio

dove eterno verdeggia il sacro alloro,

a te, nostra fortezza e nostro orgoglio,

ascende il coro.

 

Salve Dea Roma! Ti sfavilla in fronte

il sol che nasce su la nuova storia,

fulgida in arme all'ultimo orizzonte

sta la vittoria.

 

Sole che sorgi libero e giocondo,

sul Colle nostro i tuoi cavalli doma:

tu non vedrai nessuna cosa al mondo

maggior di Roma!

 

Per tutto il cielo è un volo di bandiere

e la pace nel Mondo oggi è latina.

Il Tricolore canta sul cantiere,

su l'officina.

 

Madre di messi e di lanosi armenti:

d'opere schiette e di pensose scuole,

tornano alle tue case i reggimenti.

E sorge il sole.

 

Sole che sorgi libero e giocondo,

sul Colle nostro i tuoi cavalli doma:

tu non vedrai nessuna cosa al mondo

maggior di Roma!


 

INNO DEGLI SCIATORI

Testo di Corrado Venini, musica di V. Barravalle

 

Sui lucenti tersi campi

Del venaio sconfinato

Sorridenti al nostro fato

Noi corriam senza timor.

Delle altezze conquistate

E tra nembi e nevicate

Raddoppiamo il nostro ardor.

 

Per chine ripide vertiginose

Cantando scivola lo sciator;

de' pini il fremito, l'azzurro cielo

a lui riempiono di gioia il cor!

 

Quando il sol splende radioso

Su per l'erta faticata

O co luce delicata

A noi l'astro bianco appar,

allor squilla il nostro riso

come squilla una fanfara,

lieto riso che rischiara,

che de' forti è una virtù.

 

Per chine ripide vertiginose

Cantando scivola lo sciator;

de' pini il fremito, l'azzurro cielo

a lui riempiono di gioia il cor!

 

Se un nemico corre all'armi

Per violare il patrio suolo

Di noi tutti accorrerà

Se morrem, morrem da prodi

Su nell'alto fra la neve,

e la morte sarà lieve

perché Italia lo vorrà!

 

Per chine ripide vertiginose

Cantando scivola lo sciator;

de' pini il fremito, l'azzurro cielo

a lui riempiono di gioia il cor!


 

 

INNO DEL "SAN MARCO"

Testo di M. Rosselli, musica di V. Musso

 

Noi vedevam

ogni mattin

Splendere d'or

Tutta Trieste al nuovo sol.

Vedevam l'ala tricolor

Sul golfo inter

Senza timor sciogliere il vol.

Ma un dì dovemmo il suol

Redento abbandonar.

Nell'uragan

Parea per duol piangere il ciel,

parea urlar

d'ira e d'orrore il mar.

 

Calato è l'invasor

Dai monti fino al mar:

Venezia, amor 'ogni Italian,

fra i marmi e l'or

già del cannon

ode vicino il tuon.

 

No! Lo giuriam sui capi bianchi

Delle nostre madri, no!

Lo giuriam per gli stellanti

occhi dei nostri Amor,

l'onor che l'Italia a noi

volle affidar custodirem sacro tesor:

Iddio lo vuol

Libereremo il nostro suol!


 

LA RIVISTA DELL'ARMAMENTO

 

E le giberne che noi portiamo

son portacicche di noi soldà.

 

E tu biondina capricciosa garibaldina

tu sei la stella di noi soldà.

 

E la gavetta che noi portiamo

è la cucina di noi soldà.

 

E tu biondina capricciosa garibaldina

tu sei la stella di noi soldà.

 

E la borraccia che noi potiamo

è la cantina di noi soldà.

 

E tu biondina capricciosa garibaldina

tu sei la stella di noi soldà.

 

E le stellette che noi portiamo

sono disciplina di noi soldà.

 

E tu biondina capricciosa garibaldina

tu sei la stella di noi soldà.


 

LA VIOLETTA

 

E la Violeta la va la va,

la va sul campo, la s'era 'nsògnada

che gh'era 'l so Gigin che la rimirava.

 

Perché tu mi rimiri, Gigin d'amor?

Io ti rimiro perché tu sei bella,

se tu vuoi venire con me alla guerra.

 

No no con te alla guerra non voi venir,

non voi venire con te alla guerra

perché si mangia male e si dorme per terra.


 

L ' ARDITO

 

L'ardito è bello, l'ardito è forte,

ama le donne, beve il buon vin;

per le fiamme color di morte

trema il nemico quando è vicin!

 

Avanti, Ardito,

le fiamme nere,

son come simbolo

fra le tue schiere,

scavalca i monti,

divora il piano,

pugnal fra i denti

e bombe a mano …

 

Fiamme nere, avanguardia di morte

Siam vessillo di lotta e d'orror,

siam l'orgoglio mutato in coorte

per difendere d'Italia l'onor!..

 

Avanti, Ardito,

le fiamme nere,

son come simbolo

fra le tue schiere,

scavalca i monti,

divora il piano,

pugnal fra i denti

e bombe a mano …

 

Quante volte fra tenebre folte

Bella notte estraemmo il pugnal,

fra trincee e difese sconvolte

da la mischia cruenta e fatal!

Avanti, Ardito,

le fiamme nere,

son come simbolo

fra le tue schiere,

scavalca i monti,

divora il piano,

pugnal fra i denti

e bombe a mano …

 

Mamma non piangere se c'è l'avanzata

Tuo figlio è forte su in alto il cuor!..

Asciuga il pianto mia fidanzata,

che nell'assalto si vince o si muor!

 

Avanti, Ardito,

le fiamme nere,

son come simbolo

fra le tue schiere,

scavalca i monti,

divora il piano,

pugnal fra i denti

e bombe a mano …

 

Una stella ci guida: la sorte!

E ci avvincon tre fiamme d'amor,

tre parole di fede e di morte:

il pugnale, la bomba ed il cor!

 

Avanti, Ardito,

le fiamme nere,

son come simbolo

fra le tue schiere,

scavalca i monti,

divora il piano,

pugnal fra i denti

e bombe a mano …


 

MARCIA REALE

 

Viva il Re!

Viva il Re!

Viva il Re!

Del suo nome ne la gloria

ha l'Italia la sua storia,

nel suo nome di Savoia

è racchiuso tutto il suo avvenir.

Nei momenti tristi di perigli

Sempre egli ha vegliato sui suoi figli;

viva il Re che della nostra Italia bella

è simbolo di gloria e libertà.

Nel suo glorioso nome

i nostri padri un giorno

sfidarono la morte

stretti ai suoi padri intorno.

Oggi è alfin l'Italia

Libera dai monti al mar,

schiavi i figli più non vede a lacrimar …

Ma se da lungi un giorno

ritornasse l'oppressor,

al nostro Re d'intorno

lotteremo con onor!


 

MONTE CANINO

 

Non ti ricordi, quel mese d'aprile,

quel lungo treno che andava al confine,

che trasportavano migliaia degli Alpini:

su, su correte, è ora di partir.

 

Dopo tre giorni di strada ferrata

ed altri due di lungo cammino

siamo arrivati sul Monte Canino

e a ciel sereno ci tocca riposar.

 

Se avete fame guardate lontano,

se avete sete la tazza alla mano,

se avete sete la tazza alla mano

che ci rinfresca la neve ci sarà.


 

MONTE PASUBIO

 

Su la strada del Monte Pasubio

bomborombom bom bomborombom,

lenta sale una colonna

bomborombom bom bomborombom,

 

L'è la marcia de chi non torna

De chi se ferma a morir lassù.

Ma gli Alpini non hanno paura

bomborombom bom bomborombom.

 

Su la cima del monte Pasubio

bomborombom bom bomborombom,

solo i denti che ze 'na miniera

bomborombom bom bomborombom.

 

Ze i Alpini cha scava e spera

De ritornare a trovar l'amor.

Ma gli Alpini non hanno paura

bomborombom bom bomborombom.

 

Su la strada del monte Pasubio

bomborombom bom bomborombom

ze rimasta soltanto 'na crose

bomborombom bom bomborombom.

 

No se sente ma più 'na vose,

ma solo el vento che basa i fior.

Ma gli Alpini non hanno paura

bomborombom bom bomborombà.


 

 

NOI SOMA ALPIN

Noi soma Alpin

A n' piase 'l vin

Gh'avem l'innamorada

'tacà al quartier.

Cantare e ber Fare l'amor

Son per vecio Alpino

Un gran dover!


 

OHI CAPOPOSTO

 

Ohi capoposto schiera la guardia

rendi gli onori ai vecchi soldà

- oilà, a casa si va -

 

vecchi soldati bravi artiglieri

che han terminato di fare il soldà.

Ohi congedanti due passi avanti

se un'altra firma volete far

- oilà, a casa si va -

 

non c'è né firma né firmamento

questo è il momento a casa si va.

Ohi macchinista metti il carbone

quel macchinone fallo marciar

- oilà, a casa si va -

 

fallo marciare come un diretto

a casa presto voglio arrivar.


 

PASSANO GLI ARDITI

 

Abbiamo tutti quanti

Una sola volontà!

La volontà santissima,

di vincere o morir.

Abbiamo una Bandiera

Che è nera e tricolor,

abbiam la fiamma nera

e una speranza in cuor.

 

O battaglion di fiamme nere

Sta scritto là sulla bandiera.

O battaglion di fiamme nere

Non c'è barriera pel tuo valor.

Passano gli Arditi

Vanno alla rappresaglia

Le bombe a man

Volando van!

Oilì Oilà !

e la mitraglia

non ci fermerà!


 

RISPONDEVANO LE DONNE

 

"Addio, mia bella, addio,"

cantava nel partir il mio tesor …

"ti lascio il cuore mio,

m'aspetta il Re sul campo dell'onor".

 

Negli occhi belli io lo guardava,

mentre la bocca ei mi baciava:

avea sul petto il nostro tricolore

e dentro il core il sogno dell'amore.

 

"Addio, mia bella, addio,

"cantava nel partir la gioventù …

ma il bersagliere mio

son già tre mesi che non scrive più.

 

L'han visto là sulla frontiera …

ed il mio cuore aspetta e spera …

e guardo sospirando, cielo e mare …

ma non lo vedo ancora ritornare!…

 

"Addio, mia bella, addio,

sussurra il vento tra le foglie ancor…"

Diceva l'amore mio…

"Chi muore per la Patria, no, non muor".

Ma se per me non vuole Iddio

Che tu ritorni al fianco mio…

anch'io morrò, lo giuro sul mio onore:

morirò per te, mio dolce amor.


 

SUL CAPPELLO

 

Sul cappello, sul cappello che noi portiamo

C'è una lunga, c'è una lunga penna nera,

che a noi seve, a noi serve di bandiera

su pei monti, su pei monti a guerreggiar

io là là!

 

Evviva evviva il reggimento

Evviva evviva il primo alpin.

 

Su pei monti, su pei monti che noi saremo

Pianteremo, pianterem l'accampamento

Brinderemo, brinderemo al reggimento

Via il 3° viva il 3° degli Alpin

io là là!

 

Evviva evviva il reggimento

Evviva evviva il primo alpin.

 

Su pei monti, su pei monti che noi saremo

Coglieremo, coglierem le stelle alpine

Per donarle, per donarle alle bambine

Farle pianger, farle piangere e sospirà.

io là là!

 

Evviva evviva il reggimento

Evviva evviva il primo alpin.


 

TA-PUM

 

Venti giorni sull'Ortigara

Senza cambio per rismontar

Ta-pum ta-pum ta-pum.

 

Quando sei dietro quel muretto

Il cecchino comicia a tirar

Ta-pum ta-pum ta-pum.

 

E domani si va all'assalto

Soldatino non farti ammazzar

Ta-pum ta-pum ta-pum.

 

Nella valle è un cimitero,

cimitero di noi soldà

 

Cimitero di noi

soldà forse un giorno ti vengo a trovar

Ta-pum ta-pum ta-pum.


 

VINAZZA, VINAZZA

 

Là nella valle c'è un'osteria

L'è allegria di noi Alpin.

 

E se sin pallida

nei miei colori

non voglio dottori,

non voglio dottori,

e se son pallida

come una strassa

vinassa vinassa,

fiaschi de vin.

 

Là nella valle c'è un punto nero

È il cimitero di noi Alpin.

 

E se sin pallida

nei miei colori

non voglio dottori,

non voglio dottori,

e se son pallida

come una strassa

vinassa vinassa,

fiaschi de vin.

 

Là nella valle c'è una biondina

L'è la rovina di noi Alpin.

 

E se son pallida

nei miei colori

non voglio dottori,

non voglio dottori,

e se son pallida

come una strassa

vinassa vinassa,

fiaschi de vin.